mercoledì 29 giugno 2011

Eye on Free Agents



Non ci sono i nomi altisonanti dell'estate scorsa, vedi Lebron, Stoudemire, Bosh, Johnson, o quelli altrettanto importanti del 2012, leggasi Howard, Chris Paul, Deron Williams e Bynum, ma in quest'estate ci sono molti giocatori che possono far comodo a tante squadre. Non superstar del firmamento Nba ma giocatori di talento, solidi e con un ottimo curriculum alle spalle. E sono molti i "lunghi" appetibili.
Tra le squadre in cerca di un pivot ci sono sicuramente Boston, Golden State e Houston. Tutte le loro attenzioni sono rivolte a Gasol, Chandler e Nenè ma pare che questi giocatori siano destinati a rimanere dove sono. David West invece cambierà aria, su di lui si sono mossi prepotentemente i Nets ma anche Indiana segue la vicenda con attenzione.
Tra le guardie i giocatori più importanti sono Jamal Crawford, J.R. Smith e Jason Richardson, destinati tutti e tre a firmare per un'altra squadra.
Le squadre con il maggior numero di giocatori di un certo livello in scadenza sono Boston, Dallas (tutti unrestricted tra l'altro), Denver, Detroit e New Orleans (tra cui il nostro Beli che dovrebbe rimanere nella Big Easy). I Mavs proveranno in tutti i modi a rifirmare Chandler e Barea mentre pochi sforzi saranno destinati ai vari Butler, Cardinal, Stevenson e Stojakovic vista anche la recente aggiunta di Rudy Fernandez.
Abbiamo provato a fare un ranking dei primi 25 più importanti, lasciando per ultimi due giocatori "inclassificabili". Vedremo chi scommetterà su di loro.


1- Marc Gasol - Restricted
2- Tyson Chandler - Unrestricted
3- David West - Unrestricted
4- Nenè Hilario - Unrestricted
5- Jamal Crawford - Unrestricted
6- J.R. Smith - Unrestricted
7- Jason Richardson - Unrestricted
8- Tayshaun Prince - Unrestricted
9- Wilson Chandler - Restricted
10- Glen Davis - Unrestricted
11- DeAndre Jordan - Restricted
12- Grant Hill - Unrestricted
13- Jeff Green - Restricted
14- J.J. Barea - Unrestricted
15- Arron Afflalo - Restricted
16- Rodney Stuckey - Restricted
17- Aaron Brooks - Restricted
18- Kris Humpries - Unrestricted
19- Thaddeus Young - Restricted
20- Nick Young - Restricted
21- Andrei Kirilienko - Unrestricted
22- Kenyon Martin - Unrestricted
23- Marcus Thornton - Restricted
24- Tracy McGrady - Unrestricted
25- Greg Oden - Restricted



mercoledì 22 giugno 2011

Nba Mock Draft 2011




Siamo agli sgoccioli. Manca veramente poco al Draft Nba edizione 2011. Da tutti descritto come un Draft povero ma a mio avviso non sono pochi i giocatori interessanti. Alcuni già fatti e finiti e pronti a giocare minuti importanti al piano di sopra, altri ancora da sgrezzare ma con ampi margini di miglioramento e prospettive rosee.
Io azzardo la mia previsione per le prime 15 posizioni, domani notte vedremo quante ne ho azzeccate.


1) Cleveland Cavaliers: Kyrie Irving (PG, Duke)
2) Minnesota Timberwolves: Derrick Williams (SF-PF, Arizona)
3) Utah Jazz: Brandon Knight (PG, Kentucky)
4) Cleveland Cavaliers: Enes Kanter (C, Kentucky)
5) Toronto Raptors: Kemba Walker (PG, UConn)
6) Washington Wizards: Jan Vesely (SF-PF, Partizan Belgrado)
7) Sacramento Kings: Tristan Thompson (PF, Texas)
8) Detroit Pistons: Kawhi Leonard (SF, San Diego St.)
9) Charlotte Bobcats: Klay Thompson (SG-SF, Washington St.)
10) Milwaukee Bucks: Marcus Morris (PF, Kansas)
11) Golden State Warriors: Jonas Valanciunas (C, Lietuvos Rytas)
12) Utah Jazz: Alec Burks (PG-SG, Colorado)
13) Phoenix Suns: Jimmer Fredette (PG, BYU)
14) Houston Rockets: Chris Singleton (PF, Florida St.)
15) Indiana Pacers: Donatas Motiejunas (PF, Benetton Treviso)



martedì 21 giugno 2011

Intervista a Nicolas Batum !!!


Nicolas Batum. Anche lui presente all'Adidas Eurocamp di Treviso insieme a Dwight Howard in veste di testimonial della casa sportiva a tre strisce. Tanto energico e letale in campo quanto timido e indifeso fuori. Non ama i riflettori, non ama microfoni e telecamere. Il suo habitat naturale è il parquet di un campo da basket. Classe 1988, nato in Francia, gioca nei Portland Trail Blazers dal 2008, l'anno di approdo in Nba, e di anno in anno ha costantemente migliorato le sue cifre guadagnandosi con merito il quintetto base della squadra dell'Oregon. Ma è anche uno dei punti fermi della nazionale francese che sfiderà l'Italia nei prossimi Europei.


- Ciao Nicolas, grazie per la disponibilità prima di tutto e complimenti per la tua stagione. Non possiamo non partire dalla vittoria di Dallas. Tu li hai anche affrontati al primo turno e io, sinceramente, pensavo che li avreste eliminati...
Innanzitutto devo far loro i complimenti, questo titolo se lo sono meritato. Sono contento che Dirk, e anche Peja, abbiano raggiunto questo traguardo. Anche noi eravamo convinti di poter vincere la serie contro di loro ma si sono dimostrati più forti. Sono una squadra molto difficile da affrontare, hanno molte armi a loro disposizione in attacco e difendono alla grande. Il prossimo anno ci riproveremo. Il mio obiettivo è raggiungere anch'io un giorno la Finale Nba...e vincerla.


- Il tuo ruolo è quello di ala piccola. Sai tirare da fuori, sai penetrare, sei molto atletico. A mio avviso sei ormai diventato una delle small forward più forti in circolazione. Quali aspetti del tuo gioco vuoi migliorare?
Ti ringrazio. Ma ho ancora molta strada da fare. Innanzitutto voglio irrobustirmi. Questa è la priorità. Gli avversari che giocano in quella posizione sono fisicamente fortissimi e se voglio emergere devo lavorare sul mio fisico senza perdere elasticità ed esplosività. Devo migliorare in questo aspetto se voglio mettere in difficoltà gente come Anthony, Durant, Granger e Lebron...


- Hai fatto alcuni nomi, ma chi sono gli avversari che ti hanno messo più in difficoltà? Due nomi.
Durant e Lebron. Senza dubbio. Il primo perchè sa segnare in qualsiasi modo e da qualsiasi posizione. Ha un talento offensivo pazzesco. Ed in più ha delle braccia lunghissime. Il secondo perchè fisicamente e atleticamente è una spanna sopra gli altri, ma non lo scopro di certo io..




- Sei uno dei leader della Francia. Cosa ti aspetti dai prossimi Europei? Tra l'altro siete in girone con l'Italia...
Voglio vincere. Questo è l'obiettivo. Siamo la Francia e non possiamo non andare lì per vincere. Sappiamo che siamo in un girone difficile con Serbia, Italia, Germania, Lettonia e Israele ma se giochiamo come sappiamo nessun avversario ci deve spaventare. Ho molto rispetto per queste squadre, soprattutto per Italia e Serbia, ma puntiamo al massimo risultato.


- Cosa pensi della nostra Nazionale? Abbiamo tre "americani" ma non solo loro... Chi conosci meglio dei tre?
L'Italia è sempre stato un avversario difficile anche se negli ultimi anni avete avuto qualche problema. Bargnani, Gallinari e Belinelli sono un'ottima base da cui partire ma devono essere messi nelle migliori condizioni. Conosco bene Danilo, ci siamo marcati spesso in Nba in questi anni. E' un ottimo difensore. Mi piace molto come giocatore perchè è completo e sa fare un pò di tutto. Sono sempre stati dei bellissimi duelli. E' veramente uno degli avversari più ostici che ho dovuto affrontare. 


- Duello che rivedremo agli Europei.....In bocca al lupo Nicolas, ma il girone lo vinciamo noi!
 Vedremo, non ne sarei così sicuro!

venerdì 17 giugno 2011

Adidas Eurocamp 2011


Ho avuto la fortuna di partecipare all'Adidas Eurocamp ospitato anche quest'anno da La Ghirada di Treviso. In questa kermesse di tre giorni hanno preso parte i migliori talenti europei e non nati tra il 1988 e il 1994 che si sono sfidati tra loro formando quattro diverse squadre. Hanno partecipato all'evento anche le nazionali U19 di Serbia e Croazia, quest'ultima mettendo in luce un talento purissimo: Mario Hezonja. Segnatevi questo nome.
Il tutto sotto gli occhi dei migliori allenatori europei, dirigenti internazionali e scout Nba. Tra i giocatori c'erano anche i "nostri" Nicolò Melli e Alessandro Gentile.


Molta curiosità circondava il workout individuale di Bismak Biyombo, sicuramente il giocatore più atteso della manifestazione. Non ha fatto una grandissima impressione, i mezzi atletici sono straordinari, le qualità tecniche un pò meno. Bisogna dire però che è stato messo nudo in piazza, nel senso che gli hanno chiesto di fare troppe cose in cui non eccelle, vedi tiri dalla media e tiri liberi. Ma il giocatore di Fuenlabrada sarà chiamato sicuramente tra le prime 15 posizioni, visto il non altissimo livello del Draft di quest'anno. Molti lo paragonano ad Ibaka, ma si potrebbe rivelare anche il nuovo Thabeett.


Tra i giocatori visti sul parquet da segnalare:


- Dogus Balbay, il playmaker turco di University of Texas, grande intensità sia in attacco sia in difesa, ottimo atleta, grande personalità e capacità di leadership, pecca un pò nel tiro da fuori.
- Edwin Jackson, guardia dell'Asvel, grande atleta, rapido e veloce, un pò piccolino e magrolino per il ruolo di guardia, ma grandi capacità di penetrazione, da rivedere un pò nel tiro da fuori.
- Andreja Milutinovic, guardia/ala serba del FMP, tiratore micidiale, atleticamente non super ma riesce sempre a farsi trovare sugli scarichi dei compagni.
- Rasmus Larsen, il lungo danese classe 94, il più giovane atleta partecipante, 212 cm e un fisico ancora troppo smilzo ma ha messo in luce qualità importanti. Questo ragazzo ha un futuro.
- Tomaz Satoransky, playmaker ceco del Cajasol, il giocatore che ha più impressionato sia per le sue qualità  fisiche e atletiche, sia per quelle tecniche che per quelle caratteriali. C'è aria di inizio secondo giro.

Meritano una menzione anche Bertans (ottimo il suo workout individuale), Benzing, Chrysikopoulos, Kuzminskas, Zubcic e Melli che si è ben comportato.
Deludono invece le aspettative Lucas Nogueira, gran stoppatore ma poco altro, Musli e Radosevic, apparsi molto fuori forma.


La scena del lunedì è stata dominata da Dwight Howard, ospite speciale e testimonial di punta di Adidas. Dopo essersi intrattenuto con i giovani talenti si è concesso ai giornalisti per varie interviste. Dwight è un personaggio incredibile, molto gentile e disponibile con tutti, si è esibito pure in divertenti sketch imitando Lebron e Charles Barkley. Fantastico.
Ha deviato ogni discorso sul suo futuro e a coloro che gli domandavano cosa farà in caso di lockout, chiedendogli magari di venire a giocare in Europa, rispondeva sempre: "In caso di lockout ho deciso che porterò il mio talento in Canada. Sì in Canada, sto cercando una squadra professionista di curling!"
Insieme a lui era presente anche un altro uomo Adidas, il francesino Nicolas Batum, che si è rivelato un personaggio diametralmente opposto a Howard.
Timido, indifeso, silenzioso. E quasi impacciato ad ogni complimento.


A breve l'intervista con il campioncino francese!!! 
Stay tuned!!!

mercoledì 8 giugno 2011

Remembering Mozart



Il Mozart dei canestri. Il Mozart dei Balcani. Così veniva chiamato Drazen Petrovic. Soprannomi azzeccatissimi, perchè Drazen era un artista della palla a spicchi. Vederlo calcare un parquet di basket con le sue movenze fluide, delicate, eleganti e terribilmente efficaci era come infilare un paio di cuffie ed immergersi in una sinfonia di Wolfgang Amadeus Mozart. Poesia e musica in movimento.
Drazen nasce nel 1964 a Sibenik, in Croazia, nell'allora Jugoslavia unita. Giovanissimo passa dalla piccola squadra della sua città al glorioso Cibona Zagabria dove vince per due anni di fila, nel 1985 e 1986, la Coppa Europa. Si trasferisce poi al Real Madrid, ed è qui che comincia a costruire la sua leggenda. Nella vittoriosa finale di Coppa delle Coppe contro la Caserta di Oscar Schmidt, Esposito e Gentile realizza ben 62 punti.
Le porte dell'America sono ormai spalancate. Era stato scelto nel 1986 al terzo giro del Draft dai Portland Trail Blazers, che nello stesso anno scelsero pure Arvydas Sabonis. Portland in quel Draft si dimostrò molto capace e lungimirante, non come nel 1984.....(Sam Bowie davanti a un certo ragazzino da North Carolina...). Nel 1989 prende il volo per la National Basketball Association, nello stesso anno del lituano Marciulionis e del russo Volkov sdoganando l'ostracismo americano nei confronti dei giocatori europei.
Ma le prime due stagioni ai Blazers sono ricche di delusioni e i minuti in campo latitano. Portland era la squadra di Clyde The Glide Drexler, stella indiscussa della squadra che giocava nel medesimo ruolo di Drazen, ma oltre a questo doveva far fronte anche ai pregiudizi dei compagni di squadra che lo accusavano di egoismo.


La svolta arriva nel '91 quando, in una trade a tre tra Blazers, Nuggets e Nets, approda nel New Jersey, in una squadra giovane e in rampa di lancio, che garantisce a Petrovic il quintetto base e i minuti necessari per mettere in mostra tutte le sue qualità. Quella melodia stonata e un pò scordata suonata a Portland diventa una sinfonia regale, sontuosa ed armoniosa. Ai Nets arriva la definitiva consacrazione. Segna 20.6 punti a partita con percentuali fantastiche. In occasione della partita contro Houston, Vernon Maxwell, guardia dei Rockets, dichiarò nel prepartita: "Deve ancora nascere un europeo bianco che mi faccia il culo...". A fine partita il tabellino di Drazen recitava 44 punti.


Nella stagione successiva le cifre salgono ulteriormente: 22.3 punti a partita tirando con il 50% da due e il 45% da tre. E viene incluso nell'All-Nba Third Team insieme a giocatori del calibro di Scottie Pippen e David Robinson. In quell'anno, tra le guardie Nba, solo Michael Jordan e Joe Dumars gli stanno davanti. Ormai la diffidenza nei confronti dei giocatori europei non esiste più. Soprattutto grazie a Petrovic. 
Il 1992 è un anno crocevia per il basket americano. Complici infatti le sconfitte nel 1988 a Seoul e ai Mondiali del 1990, alle Olimpiadi di Barcellona gli Stati Uniti si presentano per la prima volta con una squadra composta da giocatori professionisti dell'Nba e non più quindi giovani promesse universitarie, dando vita al primo e unico Dream Team. La Jugoslavia non esiste più, Drazen gioca per la sua Croazia con la quale arriva in finale contro gli imbattibili americani. Ma di fronte a loro non sfigura, realizza 24 punti, top scorer del match, dimostrando di poter stare benissimo in mezzo a tutti quei campioni.


Nel 1993 è al culmine della sua carriera, gli speaker Nba ad ogni suo tentativo da tre urlano "Petrovic for three!!" preannunciando un canestro imminente ed inevitabile. Drazen ha 29 anni, è nella sua piena maturità atletica e psicologica, è una stella Nba riconosciuta da tutti, anche dai suoi iniziali detrattori. La sua storia sembra una favola ma in realtà si trasforma in incubo. Il 7 giugno ci abbandona in seguito ad un incidente stradale in Germania, a causa della nebbia e di una cintura di sicurezza non allacciata. Lasciando un vuoto incolmabile nel mondo Nba e in tutta Europa. Sono passati esattamente 18 anni.
E' stato il più grande giocatore europeo di tutti i tempi. Grazie a lui sono stati sdoganati tutti i pregiudizi americani sui giocatori europei. Ha aperto una strada per i vari Kukoc, Schrempf, Smits, Stojakovic, Turkoglu fino agli attuali Gasol e Nowitki.
Ciao Drazen.





domenica 5 giugno 2011

Senza il Grande Aristotele....The Game Won't Be The Same


Shaq, The Diesel, Shaq Fu, Shaqspere, The Big Aristotle, The Big Daddy, Superman, The Big Agave, The Big Cactus, The Big Shaqtus, The Big Baryshnikov
Sono solo alcuni dei soprannomi di Shaquille Rashaun O'Neal. Un giocatore fenomenale e un personaggio unico. Il 1 giugno, tramite un video su Twitter, ha annunciato il suo ritiro, a 39 anni e dopo una carriera Nba lunga 19 anni che lo ha visto indossare le casacche di Magic, Lakers, Heat, Suns, Cavaliers e Celtics, conquistando in tutto 4 Titoli NbaL'ultimo nel 2006 con i Miami Heat. 
Lascia un vuoto incolmabile nel mondo della pallacanestro, sia per quello che faceva in campo, sia per tutto quello che faceva fuori dal campo. Interviste, esibizioni, balletti, rap, imitazioni. 
Ha segnato un'epoca e ha rivoluzionato il basket Nba. Non si era mai visto un giocatore di quel fisico con una tale potenza, tecnica e agilità. Al culmine della sua carriera le squadre avversarie si dovevano dotare di una batteria di lunghi lunghissima per cercare di arginare la sua supremazia. In che modo? Con l' Hack-a-Shaq. Mandandolo in lunetta, il suo tallone d'Achille. In questo fondamentale uno dei peggiori della storia Nba. 
Celebriamo questo grande personaggio con una serie di suoi video tra i più esilaranti. Perchè Shaq era molto più di un giocatore di basket.