venerdì 13 maggio 2011
Ricambio generazionale
Quest'anno verrà ricordato dagli appassionati per tutta una serie di motivi ed eventi. L'approdo di Lebron James ai Miami Heat, il trasferimento di Carmelo Anthony ai Knicks, la clamorosa sconfitta dei Lakers ai Playoffs, l'addio di Phil Jackson.
Ma stavo riflettendo che siamo di fronte ad una stagione in cui le nuove stelle emergenti non si possono più dichiarare tali perchè sono a tutti gli effetti stelle consolidate. Rising star che stanno rubando la scena ad habituè del ruolo come Kobe Bryant, Kevin Garnett, Tim Duncan, Paul Pierce, Manu Ginobili, gli ormai ex padroni dell'Nba.
Siamo di fronte ad una sorta di ricambio generazionale. Adesso i Playoffs Nba li stanno dominando campioni del calibro di Derrick Rose, Lebron James, Kevin Durant, Russel Westbrook. L'unico portabandiera rimasto dei cosiddetti "vecchietti" è l'immenso Nowitki che sta vivendo una delle sue migliori stagioni, io oserei dire perfino superiore all'anno da Mvp.
Un ricambio che non coinvolge solamente i giocatori. Pensate agli allenatori che sono rimasti in gioco e che si stanno giocando ancora le chances di titolo. Thibodeau, Spoelstra, Brooks non sono certi dei navigati interpreti del ruolo. Sono il nuovo che avanza. E che avanza anche molto velocemente e in maniera dirompente. Eravamo abituati a Phil Jackson, Gregg Popovich e Doc Rivers. Per quest'anno li dobbiamo mettere tutti in un angolo e rinfrescarci con la new generation. Il futuro ci dirà se si tratta di un momentaneo e forse estemporaneo assestamento o di un vero e proprio cambio negli assetti di potere.
giovedì 12 maggio 2011
The Real Black Mamba
In casa gialloviola non tutti si sono ancora ripresi dopo l'inatteso cappotto contro i Mavericks. Se l'addio di Phil Jackson pare ormai certo, ci sono molte ombre sul futuro dei giocatori. L'unico certo del suo posto di comando è ovviamente Kobe Bryant. Su tutto il resto della squadra invece ci sono più ombre che luci.
Ma quali sono le ragioni di questa clamorosa debacle?
I fans e gli esperti hanno puntato il dito su vari temi: età avanzata dei giocatori, difesa perimetrale inesistente, mancanza di concentrazione, contributo dei panchinari assente.
Ma una teoria che sta prendendo corpo con sempre più insistenza riguarda Pau Gasol e i suoi problemi sentimentali. Il catalano durante questi playoff era la brutta copia del campione che siamo stati abituati ad ammirare. Pare che la causa di questa sua eclissi sia stata la rottura con la fidanzata, tale Silvia Lopez Castro.

Una nuova Yoko Ono insomma, che non solo ha contribuito a minare il rapporto tra Pau e la sua compagna ma ha di conseguenza invelenato la sintonia tra Kobe e lo stesso Pau.
Se la storia vi suona familiare è perchè qualcosa di simile era già successo nel 2004 quando Karl Malone vestiva la maglia dei Lakers.
All'epoca il buon vecchio Karl ebbe un incontro ravvicinato con Mrs. Bryant ma lei equivocò alcune sue esternazioni riferendo tutto alla moglie del Postino. Conseguenza: Malone criticò pubblicamente Vanessa, la chimica tra Kobe e Malone si distrusse, i Lakers persero malamente in finale con Detroit, Malone si ritirò.

E' lei il vero Black Mamba di casa Bryant.
mercoledì 11 maggio 2011
Difensivamente parlando
Discutibili, come ogni anno d'altronde, i quintetti difensivi annunciati oggi dall'Nba. A farla da padrone ovviamente Dwight Howard, fresco vincitore del premio di Miglior Difensore dell'anno.
Selezionati insieme al centro dei Magic anche Rajon Rondo, Lebron James, Kobe Bryant e Kevin Garnett. Kobe e KG ricevono questa onoreficenza per la nona volta, eguagliando Michael Jordan e Gary Payton che detenevano il record.
Nel secondo quintetto entrano Chris Paul, lo specialista dei Grizzlies Tony Allen, Andre Iguodala, Joakim Noah e Tyson Chandler.
Rimangono fuori giocatori del calibro di Dwayne Wade, Gerald Wallace, Josh Smith, Ron Artest, Serge Ibaka, Thabo Sefolosha e Manu Ginobili.
Io sinceramente non vorrei mai attaccare contro un quintetto formato da questi giocatori qua:
- Thabo Sefolosha
- Manu Ginobili
- Ron Artest
- Kevin Garnett
- Serge Ibaka
Sono loro i miei 5 uomini difensivi per fermare un qualsiasi ipotetico quintetto offensivo. Ma d'altronde in questi premi l'Nba tiene conto di molte altre cose. Il premio di Miglior Difensore dell'anno è senza dubbio quello più discutibile.
sabato 7 maggio 2011
Intervista al grande Alessandro Mamoli !!!
Con l'inizio dei Playoffs ho voluto rivolgere alcune domande ad Alessandro Mamoli, noto giornalista e telecronista di Sky Sport nonché opinionista Nba e Ncaa.
Non c'è bisogno di ulteriori presentazioni, lo conoscete tutti !!!
Ciao Alessandro, prima di tutto grazie per la tua cortesia e disponibilità! Partiamo da questi Playoffs Nba.
- Ci sono state alcune sorprese, vedi l'eliminazione di San Antonio e Orlando al primo turno per mano di Memphis e Atlanta. Dove possono arrivare questi Grizzlies? Concluderanno la loro corsa contro OKC?
Scrivo mentre la serie è sull'1-1, pur con la vittoria in trasferta in Gara-1 penso che i Thunder abbiano sufficiente atletismo per fermare i Grizzlies. Ma attenzione perché Memphis in casa si esalta. Penso 4-2 Thunder ma non scommetterei mai su questa serie!
- Come vedi questi Lakers, autori di una stagione fin qui costellata da molti alti e bassi? Non sarà facile ripetersi...
Anche qui, scriviamo dopo il 2-0 Mavs. Penso che i Lakers non abbiano vie di mezzo. Se si riprendono a quel punto credo che vinceranno la serie, ma se non reagiscono, non mi stupirei di un 4-0 Dallas.
- La numero 1 a Est è Chicago, grazie all'Mvp Rose e al Coach of the year Thibodeau, ma li vedo ancora un pò troppo inesperti per arrivare fino in fondo. Qual è la tua opinione?
Il fattore esperienza conterà e non poco, anche se io penso che gli servirebbe di più un Boozer migliore e un buon sesto uomo dalla panchina. Ma Chicago ha la migliore difesa dell'Nba e in stagione non ha mai perso più di tre partite consecutive, riuscire a batterli 4 volte in 7 partite non sarà facile. Detto questo, il talento di Miami non lo eguaglia nessuno.
- I nostri italiani sono già stati eliminati dai Playoffs. Bargnani è stato criticato pesantemente da Colangelo, Belinelli diventerà free agent. L'unico sicuro del suo futuro sembra essere Gallinari. Una tua opinione su ognuno di loro..
Ad Andrea servirebbe una trade che lo porti in una squadra che gli chiede di essere il secondo o terzo violino, non il primo. Per il resto in attacco ha numeri da superstar. Marco ha giocato la stagione che ci si aspettava, quasi sempre in quintetto, premiato da un allenatore che gli ha dato fiducia. Ha dimostrato di poter reggere dignitosamente il ruolo di specialista, la speranza è che New Orleans gli rinnovi il contratto.
Inizialmente la trade che ha portato Danilo a Denver aveva fatto disperare tutti, in realtà per il futuro del Gallo la situazione è decisamente migliore. Aspettiamo i movimenti estivi dei Nuggets per capire se Danilo diventerà una delle prime opzioni della squadra. Probabile.
- Quale futuro per Dwight Howard ora? Lo vedi ancora in maglia Magic? Non mi stupirei se ripercorresse le orme di Shaq, prima Orlando poi Los Angeles per vincere l'anello..
Non da escludere, le superstar dopo alcuni anni in Nba senza anelli alle dita cominciano a spazientirsi e a cercare soluzioni diverse. Ciò che è successo in estate a Miami insegna. Aspettiamo però, il suo contratto scade insieme a quello di Chris Paul e se fosse il secondo a raggiungere il primo? Impossibile saperlo adesso.
- Parliamo anche di Ncaa. Jimmer Fredette è senza dubbio il giocatore più mediatico e chiacchierato. Che futuro vedi per lui in Nba?
Finché non vediamo chi lo sceglie, chi lo allena, con chi gioca e che cosa gli chiedono, impossibile saperlo. Posso dirti che la maggior parte degli scout Nba pensa che sarà chiamato nei primi 15 e che giocherà.
- Chi saranno i primi 3 giocatori scelti al Draft di quest'anno?
Derrick Williams, Kyrie Irving alle prime due sicuro, poi comincia la rumba. Anche lì, vediamo chi chiama, che giocatore gli serve ma gli europei Kanter e Motiejunas vanno forte.
- I rumors parlano appunto di Motiejunas, Vesely e Valanciunas come possibili scelte europee al primo giro. Con un possibile inserimento anche di Mirotic. Concordi con queste valutazioni? Chi verrà scelto per primo tra questi?
Vedi sopra, se fosse per me prenderei Vesely e poi Kanter ma ribadisco non sappiamo chi li sceglie e cosa ci si aspetta da loro. Se ne prendi uno pensando di farne un giocatore franchigia i rischi aumentano, se invece ti serve come 3° o 4° da aggiungere a un progetto esistente, allora è diverso.
Buoni Playoffs a tutti..... Grazie Alessandro !!!
giovedì 5 maggio 2011
San Zaccaria
Zach, Z-Bo, Zaccaria. Chiamatelo come volete. Ma non chiamatelo più eterna promessa o giocatore dal potenziale inespresso. Adesso tutto è cambiato. Madrenatura gli ha donato un fisico da buttafuori ma due mani da pianista. Morbide e dolci come una mousse al cioccolato.
La carriera di Zach sembrava poter essere luminosissima all'inizio ma non tutto andò per il verso giusto. Scelto da Portland come 19esima scelta assoluta nel 2001, i primi due anni passati all'ombra di Rasheed Wallace, Shawn Kemp e Dale Davis. Ma al terzo anno si prese il quintetto base e vinse il premio di Most Improved Player. Il 2006/07 la sua miglior stagione con quasi 24 di media e 10 carambole prima di fermarsi per un brutto infortunio. Nell'ultima partita di quella stagione fece registrare il suo carrier-high di 43 punti e 17 rimbalzi!!!
Poi gli anni bui a New York e Los Angeles sponda Clippers e la rinascita a Memphis dove quest'anno si guadagna la prima convocazione ad un All Star Game.
Fuori dal campo è un personaggio fuori dal comune, molto tranquillo e lontano dai ritmi mondani. La sua attività preferita quando non gioca è fare lunghe camminate con i suoi tre cani. Quando gioca invece il suo rituale pre-partita consiste in un piattone di pasta alle tre e mezza del pomeriggio. Molto credente, all'entrata della sua casa potete trovare una Bibbia. San Zaccaria appunto.
Le Tartarughe Ninja sono il suo cartone preferito....non vi ricorda un pò Donatello quando indossa l'headband?
Paradossalmente l'assenza di Rudy Gay è stato un bene per Memphis. Ognuno si è sentito più responsabilizzato e ha dovuto tirare fuori qualcosa in più per scrivere la storia. E ci riesce chi ce l'ha questo qualcosa in più. Storia, appunto.
La cavalcata dei Grizzlies ricorda molto da vicino quella dei Warriors che eliminarono i Mavs, testa di serie numero 1, del neo Mvp Nowitzki nel 2007. O i Nuggets di Mutombo che, sempre da numero 8, sbatterono fuori i Sonics nel lontano 1994.
Conley, Mayo, Gasol hanno tutti alzato il loro livello durante questa postseason. Ma è stato Z-Bo a prendere per mano la squadra, è stato lui la chiave della serie con San Antonio, un rebus irrisolvibile per la difesa del sergente Popovich. Nella decisiva Gara-6 Randolph ha messo insieme 31 punti di cui 17 nell'ultimo quarto e 10 nel parziale decisivo.
E' lui il personaggio copertina di questi Playoffs.
lunedì 2 maggio 2011
And the Best Flopper is....
Notizia fresca fresca è il riconoscimento a Tom Thibodeau come Coach of the year. Meritatissimo. Il difensore dell'anno ce l'abbiamo già. Il sesto uomo pure. L'Mvp non è ancora ufficiale ma il premio è ormai imminente e scontato. Ma ci sono altri tipi di riconoscimenti che anche se non godono di ufficialità interessano il popolo Nba.
Un recente sondaggio di Sports Illustrated ha stilato la classifica dei giocatori più inclini al flop sui parquet Nba, chiedendolo proprio a 152 giocatori Nba.
Il podio è monopolizzato da giocatori non-Usa.
Primo Varejao, secondo Ginobili, terzo Scola. Lo stereotipo "giocatore Fiba=cascatore" non accenna a scalfirsi.
Trovano spazio in questa classifica anche J.J. Barea, Nocioni e Sasha Vujacic.
Primo dei giocatori Usa il veterano Derek Fisher, che deve ormai sopperire alle difficoltà difensive con l'astuzia.
Nessuno dei 152 intervistati ha citato Grant Hill, primo quest'anno nella Lega per sfondamenti subiti. Ogni sfondamento, evidentemente, se l'è proprio sudato.
Questa la classifica completa:
1) Anderson Varejao 22%
2) Manu Ginobili 18%
3) Luis Scola 7%
4) Derek Fisher 6%
5) Kevin Martin 5%
6) Shane Battier
7) Jarron Collins
8) Raja Bell
9) Josè Barea
10) Andres Nocioni
11) Reggie Evans
12) Corey Maggette
13) Kobe Bryant
14) Paul Pierce
15) Sasha Vujacic
giovedì 28 aprile 2011
Ranking every position
Dopo questa prima parte dei Playoffs Nba divertiamoci a stilare una classifica dei 5 migliori giocatori per ogni ruolo. Tenendo conto delle principali statistiche, dell'impatto sulla squadra e dei risultati ottenuti dalla stessa. Consapevoli che il meglio deve ancora venire.
Playmaker:

2) Rajon Rondo (19 points, 12 assists, 7.3 rebounds, 50% shooting)
3) Russel Westbrook (26.3 points, 6.8 assists, 6.3 rebounds, 43% shooting)
4) Derrick Rose (28.3 points, 6 assists, 5.4 rebounds, 35.2 % shooting)
5) Mike Conley (14.3 points, 7.3 assists, 4.8 rebounds, 38.5% shooting)
Guard:

2) Ray Allen (22 points, 57.4% shooting, 4.5 rebounds, 2.3 assists)
3) Kobe Bryant (23 points, 41.9% shooting, 4.8 rebounds, 4.3 assists)
4) Jamal Crawford (24 points, 47.1% shooting, 2 rebounds, 4 assists)
5) Joe Johnson (20 points, 43.5% shooting, 6.5 rebounds, 4 assists)
Small Forward:

2) Kevin Durant (30.3 points, 5.8 rebounds, 4 assists, 45.5% shooting)
3) Paul Pierce (22.3 points, 4.3 rebounds, 2.5 assists, 46.5% shooting)
4) Carmelo Anthony (26 points, 10.3 rebounds, 4.8 assists, 37.5% shooting)
5) Danny Granger (22 points, 5.5 rebounds, 3.3 assists, 48.9% shooting)
Power Forward:

2) Kevin Garnett (15.5 points, 11.3 rebounds, 0.8 blocks, 3.5 assists, 45.5% shooting)
3) Zach Randolph (18 points, 8.3 rebounds, 0.5 blocks, 3 assists, 45.6% shooting)
4) LaMarcus Aldridge (20.2 points, 7 rebounds, 2 blocks, 1.6 assists, 46.7% shooting)
5) Chris Bosh (19.3 points, 8.5 rebounds, 1.5 blocks, 1 assists, 49.2% shooting)
Center:

1) Dwight Howard (32.3 points, 17.5 rebounds, 1.8 blocks, 0.3 assists)
2) Marc Gasol (15.5 points, 11 rebounds, 1.5 blocks, 2.8 assists)
3) Andrew Bynum (13.8 points, 10 rebounds, 1.8 blocks, 0.3 assists)
4) Nene Hilario (15.8 points, 9 rebounds, 1 block, 2 assists)
5) Roy Hibbert (10.3 points, 7.3 rebounds, 2.3 blocks, 0.8 assists)
I migliori in assoluto, a mio avviso, senza tener conto del ruolo:
1) Chris Paul
2) Rajon Rondo
3) Dwight Howard
4) Lebron James
5) Kevin Durant
CP3 sta tenendo in piedi da solo gli Hornets con delle prestazioni mostruose. Da leggenda. Sta dominando da solo la serie e soprattutto il quarto periodo. Ma difficilmente eviterà di uscire al primo turno. Comunque vada, chapeau.
Rondo ci ha deliziato con le sue solite giocate, una tripla doppia e una prestazione da 20 assist!
Rimaniamo in attesa di ritrovare Kobe e Gasol in queste speciali classifiche, in particolare il catalano che sembra essersi preso una pausa...se i Lakers vogliono tornare in Finale devono cambiare passo.
venerdì 22 aprile 2011
Correva l'anno 1986. 25 anni fa nasceva la leggenda di MJ
20 aprile 1986, esattamente 25 anni fa. Primo turno di Playoff Nba, nel mitico Boston Garden si scontrano in Gara 2 i padroni di casa e i Chicago Bulls di un giovane Michael Jordan al secondo anno tra i professionisti. Dopo aver preso una sonora batosta in Gara 1 dai fortissimi Celtics guidati da Larry Bird e autori di una fantastica stagione da 67 vittorie, Michael Jeffrey Jordan si ripresenta sul parquet ospite affamato di vendetta e voglioso di riscatto. Sfodera una prestazione sovraumana, fra i tanti record fatti registrare nelle sua gloriosa carriera forse questo è quello più impressionante.
63 punti totali conditi da 5 rimbalzi e 6 assist, la miglior prestazione individuale per punti segnati nella storia dei playoffs. Letteralmente immarcabile e capace di segnare da ogni parte del campo. Alla fine riusciranno a spuntarla i Celtics 135 a 131 dopo ben due tempi supplementari ma quel che ha fatto Sua Maestà MJ rimarrà nella storia di questo sport.
Dopo questa partita Larry Bird, all'epoca il miglior giocatore Nba insieme a Magic Johnson, disse:
"Quello di stasera non era Jordan, era Dio travestito da Michael Jordan."
mercoledì 20 aprile 2011
Intervista ad Adam Filippi, scout dei Los Angeles Lakers !!!
Adam Filippi è il direttore dello scouting internazionale dei Los Angeles Lakers, un ruolo che ricopre dal 2001, ed è stato il più giovane scout della Lega con i New Jersey Nets nel 1999. Recentemente ha scritto anche un libro, "Shoot like the Pros", sicuramente uno dei libri più completi sull'arte della meccanica di tiro mai pubblicati. Vengono affrontati tutti gli aspetti di questo fondamentale: la meccanica, l'atteggiamento mentale, i tiri liberi, i metodi di insegnamento e vari esercizi. Il tutto con la collaborazione di grandi stelle del presente e del passato come Jerry West, Glen Rice, Derek Fisher, Ray Allen e il nostro Danilo Gallinari.
- Ciao Adam, prima di tutto grazie per la tua disponibilità. Si è appena conclusa la stagione regolare e finalmente sta per cominciare la fase più calda, i playoff Nba. Come ci arrivano i Lakers? La loro è stata una stagione un pò altalenante, come mai tutti questi alti e bassi?
Ci arriviamo nelle stesse condizioni mentali della scorsa stagione ma fisicamente non siamo al meglio. Stanchezza, qualche infortunio, 1 anno in più, e ora anche il "pericolo varicella". Nei miei 10 anni con L.A., obiettivamente la squadra è sempre stata altalenante. E' un gruppo che ha sempre bisogno di una sfida per essere al massimo della concentrazione. E 100 partite all'anno portano a frequenti alti-bassi fisici e mentali. Solitamente nei playoffs torna il focus vincente. Speriamo...

Ray Allen è il primo che viene in mente. Non solo perchè ha un'ottima meccanica e la butta dentro, ma anche per come esegue tutte le altre componenti del tiro: smarcamento senza palla, uso dei piedi e mani, finte, partenze, arresti etc. Leaders come Dirk e Kobe riescono sempre a costruirsi un tiro, ma le percentuali non sono sempre alte perchè spesso costretti a "forzare" soluzioni. I più puri dei tiratori sono Reddick, Steph Curry e Kapono.
- E del recente passato?
Glen Rice, che ha pure contribuito a dei consigli per il libro, era molto costante. Reggie Miller dimostrava come una tecnica rivedibile potesse essere lo stesso efficace. Altri che ho ammirato nella mia infanzia: Mullin, Walter Davis, Bird, Ainge, Dennis Scott, Dell Curry, Vandeweghe. Oscar è forse stato il più impressionante di tutti anche se non ha mai giocato in NBA.
- Da allenatore/istruttore noto che la tecnica di tiro è uno dei fondamentali più difficili da insegnare ma anche da apprendere e perfezionare perchè ogni atleta ha una propria morfologia fisica e una propria forza e sensibilità. Data la tua competenza ed esperienza, ci vuoi svelare qualche segreto, qualche trucco, magari qualche anticipazione del tuo libro che stuzzichi la nostra curiosità?
La tua domanda già include parte della mia risposta. Tutti i giocatori hanno interpretazioni, strutture fisiche e coordinazioni differenti. Gli allenatori devono capire come adattare una tecnica corretta a ciascun giocatore. I grandi tiratori magari tirano in modo diverso l'uno dall'altro, ma solitamente hanno dei punti fondamentali in comune. Per esempio la presa del pallone e la chiusura del tiro. Infatti io cerco di curare proprio i dettagli della posizione delle dita, del polso e del braccio agli estremi del movimento, cioè dalla posizione fondamentale al rilascio.
- Ho avuto la fortuna di vedere giocare dal vivo in Italia Sasha Vujacic. All'epoca era un playmaker dal grande avvenire ma nessuno poteva immaginare che si sarebbe trasformato in uno specialista dalla lunga distanza. Ci vuoi raccontare la sua storia? Chi ha avuto l'intuizione di trasformarlo in una guardia tiratrice?
Hai ragione. Vujacic era un playmaker dello stampo di Jaric, Planinic, Papaloukas. Pur avendo mani migliori, non aveva il passo di questi altri per poter creare contro difese da NBA. Penso che la sua evoluzione in tiratore sia stata una necessità per sopravvivere nella NBA dove quasi tutti sono più forti fisicamente e/p più rapidi ed esplosivi. Ma Phil Jackson, che ama le guardie alte che sanno palleggiare-passare-tirare quasi più dei creatori, lo ha valorizzato. Ma nelle ultime due stagioni era diventato SOLO shooter e le cose non sono andate a suo vantaggio. Lo scambio a New Jersey lo ha rigenerato: ora segna, passa, difende, rimbalzi...e fa i canestri importanti.
- Di recente ho letto due libri del Maestro Phil Jackson, "More than a game" e "Basket and Zen". Credi che il Triangolo sia la filosofia di gioco (perchè non è uno schema di gioco, è più di uno schema) che permetta ad una squadra di esprimersi al meglio?
C'è chi pensa che il Triangolo funzioni solo se hai grande talento e anche 1-2 grandi creatori nel sistema (Jordan, Pippen, Kobe etc.) e altri che sostengono che invece il Triangolo funzioni meglio in un gruppo mediocre per mascherare i limiti dei giocatori. Per vincere dei campionati sicuramente ci vuole il talento, e una buona esecuzione dei giochi che sia Triangolo o altro. Ma per un Triangolo di successo ci vogliono i giocatori adatti.
- Come mai pochissime squadre e allenatori lo utilizzano? Forse perchè non possono disporre di un "assistente" come Tex Winter? O perchè non hanno i giocatori adatti al sistema?
E' un gioco complesso che però si basa su principi semplici. Sicuramente ci vogliono i giocatori giusti, ma anche un progetto nel quale coltivarlo a lungo termine. Chicago non ha vinto al primo anno di Triangolo e i Lakers hanno faticato ad accettarlo (Kobe). Giocatori come Horry, Harper, Fox, Shaw erano triangolisti nati e il sistema gli ha allungato la carriera. Tex è l'"innovatore" del sitema quindi non un semplice assistente, ma più un offensive coordinator.
- Kobe Bryant ha già vinto 5 titoli, di cui 2 da assoluto protagonista, e punta quest'anno al secondo Three-peat. Lo possiamo accostare a Sua Maestà MJ? E' lecito questo paragone?
Sì è l'unico che è paragonabile. A livello tecnico, atletico, mentale sono in un mondo a parte. Magic e Bird non avevano le qualità atletiche, pur avendo la mentalità. Alla domanda chi è più forte Kobe o Jordan è impossibile stabilirlo. Kobe è tecnicamente più pulito e ha giocato in un'era dove il livello di fisicità/atletismo è più alto rispetto a Jordan. Ma MJ ha giocato in un'era dove il livello tecnico era superiore, e ha dominato maggiormente forse. La domanda naturale è se Lebron James pareggerà i loro successi. A livello fisico è di un altro pianeta, ma anche se tecnicamente e mentalmente di alto livello, non è paragonabile a MJ e KB. Troppe distrazioni e meno determinato. Ma oggi, per mille motivi è il giocatore più forte al mondo.
- Cosa dici dei nostri "Big-Three" italiani Bargnani, Gallinari e Belinelli? Migliorano di anno in anno e hanno una tecnica di tiro invidiabile...
Tutti e tre GRANDI TIRATORI. Andrea ha una tecnica e una naturalezza incredibile per un 2,15 e un rilascio rapidissimo. Ma poco altro. E' solo shooter a mio avviso. Marco pure ha grande facilità nell'eseguire il movimento, anche con tiri dalla lunghissima distanza. Ma vorrei vederlo creare di più 1c1. Danilo mentalmente è di un'altra categoria. Ha dovuto lavorare di più sul tiro degli altri, in quanto è quello meno naturale, ma è chiaramente il giocatore migliore perchè fa TUTTO: tira, penetra, crea per gli altri, rimbalzi, va in lunetta...He's the "real deal"!
- Per concludere, non ti chiedo un pronostico sui Lakers. Piuttosto chi arriverà in Finale secondo te a Est?
Dico MIAMI HEAT. Boston è in forte calo fisico e non mi è piaciuto lo scambio Perkins-Green. Chicago è troppo inesperta nei playoffs e mi aspetto che Orlando la butti fuori. MIAMI ha 2 giocatori immarcabili, e quando si rompono i giochi contro le difese da playoff, ci vuole qualcuno che sappia crearsi un tiro. Loro ne hanno due in James e Wade. Squadra un pò corta, soprattutto sotto canestro, ma li vedo in Finale.
Speriamo in uno scontro finale tra Kobe e Lebron !!!
Grazie Adam !!
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