mercoledì 20 aprile 2011

Intervista ad Adam Filippi, scout dei Los Angeles Lakers !!!


Adam Filippi è il direttore dello scouting internazionale dei Los Angeles Lakers, un ruolo che ricopre dal 2001, ed è stato il più giovane scout della Lega con i New Jersey Nets nel 1999. Recentemente ha scritto anche un libro, "Shoot like the Pros", sicuramente uno dei libri più completi sull'arte della meccanica di tiro mai pubblicati. Vengono affrontati tutti gli aspetti di questo fondamentale: la meccanica, l'atteggiamento mentale, i tiri liberi, i metodi di insegnamento e vari esercizi. Il tutto con la collaborazione di grandi stelle del presente e del passato come Jerry West, Glen Rice, Derek Fisher, Ray Allen e il nostro Danilo Gallinari.

- Ciao Adam, prima di tutto grazie per la tua disponibilità. Si è appena conclusa la stagione regolare e finalmente sta per cominciare la fase più calda, i playoff Nba. Come ci arrivano i Lakers? La loro è stata una stagione un pò altalenante, come mai tutti questi alti e bassi?
Ci arriviamo nelle stesse condizioni mentali della scorsa stagione ma fisicamente non siamo al meglio. Stanchezza, qualche infortunio, 1 anno in più, e ora anche il "pericolo varicella". Nei miei 10 anni con L.A., obiettivamente la squadra è sempre stata altalenante. E' un gruppo che ha sempre bisogno di una sfida per essere al massimo della concentrazione. E 100 partite all'anno portano a frequenti alti-bassi fisici e mentali. Solitamente nei playoffs torna il focus vincente. Speriamo...

- Il tuo libro è dedicato ad uno dei fondamentali più importanti, il tiro. Chi sono attualmente i migliori tiratori in circolazione in Nba?
Ray Allen è il primo che viene in mente. Non solo perchè ha un'ottima meccanica e la butta dentro, ma anche per come esegue tutte le altre componenti del tiro: smarcamento senza palla, uso dei piedi e mani, finte, partenze, arresti etc. Leaders come Dirk e Kobe riescono sempre a costruirsi un tiro, ma le percentuali non sono sempre alte perchè spesso costretti a "forzare" soluzioni. I più puri dei tiratori sono Reddick, Steph Curry e Kapono.

- E del recente passato?
Glen Rice, che ha pure contribuito a dei consigli per il libro, era molto costante. Reggie Miller dimostrava come una tecnica rivedibile potesse essere lo stesso efficace. Altri che ho ammirato nella mia infanzia: Mullin, Walter Davis, Bird, Ainge, Dennis Scott, Dell Curry, Vandeweghe. Oscar è forse stato il più impressionante di tutti anche se non ha mai giocato in NBA.


- Da allenatore/istruttore noto che la tecnica di tiro è uno dei fondamentali più difficili da insegnare ma anche da apprendere e perfezionare perchè ogni atleta ha una propria morfologia fisica e una propria forza e sensibilità. Data la tua competenza ed esperienza, ci vuoi svelare qualche segreto, qualche trucco, magari qualche anticipazione del tuo libro che stuzzichi la nostra curiosità?
La tua domanda già include parte della mia risposta. Tutti i giocatori hanno interpretazioni, strutture fisiche e coordinazioni differenti. Gli allenatori devono capire come adattare una tecnica corretta a ciascun giocatore. I grandi tiratori magari tirano in modo diverso l'uno dall'altro, ma solitamente hanno dei punti fondamentali in comune. Per esempio la presa del pallone e la chiusura del tiro. Infatti io cerco di curare proprio i dettagli della posizione delle dita, del polso e del braccio agli estremi del movimento, cioè dalla posizione fondamentale al rilascio.

- Ho avuto la fortuna di vedere giocare dal vivo in Italia Sasha Vujacic. All'epoca era un playmaker dal grande avvenire ma nessuno poteva immaginare che si sarebbe trasformato in uno specialista dalla lunga distanza. Ci vuoi raccontare la sua storia? Chi ha avuto l'intuizione di trasformarlo in una guardia tiratrice?
Hai ragione. Vujacic era un playmaker dello stampo di Jaric, Planinic, Papaloukas. Pur avendo mani migliori, non aveva il passo di questi altri per poter creare contro difese da NBA. Penso che la sua evoluzione in tiratore sia stata una necessità per sopravvivere nella NBA dove quasi tutti sono più forti fisicamente e/p più rapidi ed esplosivi. Ma Phil Jackson, che ama le guardie alte che sanno palleggiare-passare-tirare quasi più dei creatori, lo ha valorizzato. Ma nelle ultime due stagioni era diventato SOLO shooter e le cose non sono andate a suo vantaggio. Lo scambio a New Jersey lo ha rigenerato: ora segna, passa, difende, rimbalzi...e fa i canestri importanti.

- Di recente ho letto due libri del Maestro Phil Jackson, "More than a game" e "Basket and Zen". Credi che il Triangolo sia la filosofia di gioco (perchè non è uno schema di gioco, è più di uno schema) che permetta ad una squadra di esprimersi al meglio?
C'è chi pensa che il Triangolo funzioni solo se hai grande talento e anche 1-2 grandi creatori nel sistema (Jordan, Pippen, Kobe etc.) e altri che sostengono che invece il Triangolo funzioni meglio in un gruppo mediocre per mascherare i limiti dei giocatori. Per vincere dei campionati sicuramente ci vuole il talento, e una buona esecuzione dei giochi che sia Triangolo o altro. Ma per un Triangolo di successo ci vogliono i giocatori adatti.

- Come mai pochissime squadre e allenatori lo utilizzano? Forse perchè non possono disporre di un "assistente" come Tex Winter? O perchè non hanno i giocatori adatti al sistema?
E' un gioco complesso che però si basa su principi semplici. Sicuramente ci vogliono i giocatori giusti, ma anche un progetto nel quale coltivarlo a lungo termine. Chicago non ha vinto al primo anno di Triangolo e i Lakers hanno faticato ad accettarlo (Kobe). Giocatori come Horry, Harper, Fox, Shaw erano triangolisti nati e il sistema gli ha allungato la carriera. Tex è l'"innovatore" del sitema quindi non un semplice assistente, ma più un offensive coordinator.

- Kobe Bryant ha già vinto 5 titoli, di cui 2 da assoluto protagonista, e punta quest'anno al secondo Three-peat. Lo possiamo accostare a Sua Maestà MJ? E' lecito questo paragone?
Sì è l'unico che è paragonabile. A livello tecnico, atletico, mentale sono in un mondo a parte. Magic e Bird non avevano le qualità atletiche, pur avendo la mentalità. Alla domanda chi è più forte Kobe o Jordan è impossibile stabilirlo. Kobe è tecnicamente più pulito e ha giocato in un'era dove il livello di fisicità/atletismo è più alto rispetto a Jordan. Ma MJ ha giocato in un'era dove il livello tecnico era superiore, e ha dominato maggiormente forse. La domanda naturale è se Lebron James pareggerà i loro successi. A livello fisico è di un altro pianeta, ma anche se tecnicamente e mentalmente di alto livello, non è paragonabile a MJ e KB. Troppe distrazioni e meno determinato. Ma oggi, per mille motivi è il giocatore più forte al mondo.

- Cosa dici dei nostri "Big-Three" italiani Bargnani, Gallinari e Belinelli? Migliorano di anno in anno e hanno una tecnica di tiro invidiabile...
Tutti e tre GRANDI TIRATORI. Andrea ha una tecnica e una naturalezza incredibile per un 2,15 e un rilascio rapidissimo. Ma poco altro. E' solo shooter a mio avviso. Marco pure ha grande facilità nell'eseguire il movimento, anche con tiri dalla lunghissima distanza. Ma vorrei vederlo creare di più 1c1. Danilo mentalmente è di un'altra categoria. Ha dovuto lavorare di più sul tiro degli altri, in quanto è quello meno naturale, ma è chiaramente il giocatore migliore perchè fa TUTTO: tira, penetra, crea per gli altri, rimbalzi, va in lunetta...He's the "real deal"!


- Per concludere, non ti chiedo un pronostico sui Lakers. Piuttosto chi arriverà in Finale secondo te a Est?
Dico MIAMI HEAT. Boston è in forte calo fisico e non mi è piaciuto lo scambio Perkins-Green. Chicago è troppo inesperta nei playoffs e mi aspetto che Orlando la butti fuori. MIAMI ha 2 giocatori immarcabili, e quando si rompono i giochi contro le difese da playoff, ci vuole qualcuno che sappia crearsi un tiro. Loro ne hanno due in James e Wade. Squadra un pò corta, soprattutto sotto canestro, ma li vedo in Finale.

Speriamo in uno scontro finale tra Kobe e Lebron !!!
Grazie Adam !!

Per tutti i lettori: il libro negli Stati Uniti lo si può trovare in tutte le librerie e ovviamente anche su Amazon.com. In Italia lo si può trovare alla Libreria dello Sport, in negozio e online.

4 commenti:

  1. Complimenti per l'intervista, molto interessante!

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  2. nella foto assomiglia un sacco a Bubi Groppo!!!!!!!!
    grandissimo Mazzo!!

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  3. Ahahah è vero Fabio!!! Separati alla nascita

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  4. Bell'intervista....... concordo in pieno sul discorso fatto sui 3 italiani e sull'approdo di Miami in finale. E con ogni probabilità gli Heat porteranno a casa il titolo se gli avversari son quelli visti fino ad oggi.

    http://www.vaxgelli.it/miami-fa-paura-e-la-favorita-al-titolo/

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