giovedì 5 maggio 2011

San Zaccaria


Zach, Z-Bo, Zaccaria. Chiamatelo come volete. Ma non chiamatelo più eterna promessa o giocatore dal potenziale inespresso. Adesso tutto è cambiato. Madrenatura gli ha donato un fisico da buttafuori ma due mani da pianista. Morbide e dolci come una mousse al cioccolato.
La carriera di Zach sembrava poter essere luminosissima all'inizio ma non tutto andò per il verso giusto. Scelto  da Portland come 19esima scelta assoluta nel 2001, i primi due anni passati all'ombra di Rasheed Wallace, Shawn Kemp e Dale Davis. Ma al terzo anno si prese il quintetto base e vinse il premio di Most Improved Player. Il 2006/07 la sua miglior stagione con quasi 24 di media e 10 carambole prima di fermarsi per un brutto infortunio. Nell'ultima partita di quella stagione fece registrare il suo carrier-high di 43 punti e 17 rimbalzi!!!
Poi gli anni bui a New York e Los Angeles sponda Clippers e la rinascita a Memphis dove quest'anno si guadagna la prima convocazione ad un All Star Game.
Fuori dal campo è un personaggio fuori dal comune, molto tranquillo e lontano dai ritmi mondani. La sua attività preferita quando non gioca è fare lunghe camminate con i suoi tre cani. Quando gioca invece il suo rituale pre-partita consiste in un piattone di pasta alle tre e mezza del pomeriggio. Molto credente, all'entrata della sua casa potete trovare una Bibbia. San Zaccaria appunto.
Le Tartarughe Ninja sono il suo cartone preferito....non vi ricorda un pò Donatello quando indossa l'headband?

Paradossalmente l'assenza di Rudy Gay è stato un bene per Memphis. Ognuno si è sentito più responsabilizzato e ha dovuto tirare fuori qualcosa in più per scrivere la storia. E ci riesce chi ce l'ha questo qualcosa in più. Storia, appunto.
La cavalcata dei Grizzlies ricorda molto da vicino quella dei Warriors che eliminarono i Mavs, testa di serie numero 1, del neo Mvp Nowitzki nel 2007. O i Nuggets di Mutombo che, sempre da numero 8, sbatterono fuori i Sonics nel lontano 1994.
Conley, Mayo, Gasol hanno tutti alzato il loro livello durante questa postseason. Ma è stato Z-Bo a prendere per mano la squadra, è stato lui la chiave della serie con San Antonio, un rebus irrisolvibile per la difesa del sergente Popovich. Nella decisiva Gara-6 Randolph ha messo insieme 31 punti di cui 17 nell'ultimo quarto e 10 nel parziale decisivo.
E' lui il personaggio copertina di questi Playoffs.

2 commenti:

  1. Ora che ha firmato il contratto resterà su questi livelli? Mah...

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  2. Bella domanda....
    Curioso sarà vedere anche come si plasmerà la squadra con il ritorno di Rudy Gay...

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