sabato 28 aprile 2012

2012 NBA Playoffs: Eastern Conference




1. CHICAGO: Testa di serie numero 1 ad Est come l'anno scorso. La difesa di Thibodeau è sempre il marchio di fabbrica di questa squadra ma l'ago della bilancia saranno ovviamente le condizioni fisiche di Derrick Rose che ha saltato svariate partite in regular season e si presenta ai Playoffs in una forma non brillantissima.
Hanno un ottimo record sia in casa sia in trasferta.

2. MIAMI: Non benissimo nelle ultime 10 partite di stagione regolare (6-4) ma hanno evidentemente mollato qualcosina non potendo più raggiungere il primo posto. In casa sono un rullo compressore, qualche difficoltà in più in trasferta dove hanno un record di poco superiore al 50%. Non andare in Finale sarebbe un fallimento.

3. INDIANA: La vera sorpresa della stagione ma un pò ce lo si poteva attendere considerando l'arrivo di David West, gli inevitabili progressi di Roy Hibbert e un gruppo solido con una panchina lunga e di qualità formata dagli ottimi George Hill, Leandrinho Barbosa e Tyler Hansbrough.
Avranno vita abbastanza facile il primo turno contro i Magic orfani di Dwight Howard e poi proveranno il tutto per tutto con la corazzata Miami.
Squadra fresca, frizzante ma allo stesso tempo solida e con pochi fronzoli. Da non sottovalutare. Hanno vinto 8 delle ulitme 10 partite. I più caldi ad Est.

4. BOSTON: Dopo un avvio difficoltoso costellato da molti infortuni si sono ripresi e, dopo l'All Star Game, sono una delle squadre più in forma. I vecchi leoni non mollano mai. In casa sono poche le squadre in grado di metterli in difficoltà, in trasferta invece diventano un avversario molto più morbido. Lo svantaggio del fattore campo non volge a loro favore al primo turno ma riusciranno a superare gli Hawks in 6/7 partite.

5. ATLANTA: Hanno sopperito alla grave mancanza di Al Horford con la crescita di Jeff Teague e la consacrazione di Josh Smith, alla migliore stagione in carriera. Un'eresia la sua non convocazione all'All Star Game. Il recupero di Hinrich, la leadership di Joe Johnson sono armi molto affilate in vista dei Playoffs.

6. ORLANDO: Avevano iniziato alla grande la stagione ma l'inortunio di Howard li ha condannati ad un ruolo da comparsa nella post-season. Aggiungiamoci anche i continui problemi con Coach Van Gundy e la frittata è fatta.

7. NEW YORK: I Knicks sembrano aver trovato un'accettabile quadratura del cerchio. Pur essendo composti principalmente da solisti ora sembrano almeno minimamente una squadra. Hanno vinto 7 delle ultime 10 sfide, hanno recuperato Amare Stoudemire ed in casa possono vincere contro chiunque come dimostrato in regular season. Ma i dolori arrivano quando bisogna giocare lontano dal Madison.

8. PHILADELPHIA: Superata la crisi di marzo hanno tenuto a bada i Bucks e agguantato l'ultimo posto disponibile in griglia. Ma la stagione era iniziata diversamente, con i Sixers che volavano nelle prime posizioni e sogni di gloria che serpeggiavano nella città dell'amore fraterno. A questa squadra manca un vero leader.

venerdì 16 marzo 2012

Trade Deadline


Ci aspettavamo qualche botto in più. In questi ultimi giorni di mercato i rumors coinvolgevano gente del calibro di Howard, Gasol, Rondo, Bynum, Deron Williams. Tutti degli All-Star, ma alla fine ognuno è rimasto dov'era.
Stupisce l'addio di Fisher ai Lakers ma i gialloviola escono comunque rinforzati potendo contare ora sull'apporto di un discreto playmaker come Sessions e su due giocatori come Jordan Hill ed Eyenga che vanno a rimpolpare l'asfittica panchina losangelina, anche se stiamo parlando di due giocatori molto limitati.
Ma altrettanto sorprendente è stato l'addio di Nenè ai Nuggets che dopo aver fatto di tutto quest'autunno per rifirmarlo ora lo spediscono a Washington in cambio dello scienziato del gioco Javal McGee. Una mossa che lascia alquanto perplessi.
I Blazers smantellano in poche ore la squadra cedendo Gerald Wallace ai Nets e Marcus Camby ai Rockets ottenendo ben poco in cambio. Se agli inizi degli anni 2000 da Trail Blazers erano diventati Jail Blazers per i noti motivi disciplinari di molti componenti del roster, ora li possiamo definire Fail Blazers dopo la deadline di marzo.
Ma ricapitoliamo tutti i movimenti:

Wizards ottengono: Nenè, Brian Cook, una futura seconda scelta.
Nuggets ottengono: Javal McGee, Ronnie Turiaf.
Clippers ottengono: Nick Young.

Spurs ottengono: Stephen Jackson.
Warriors ottengono: Richard Jefferson.

Rockets ottengono: Marcus Camby.
Blazers ottengono: Jonny Flynn, Hasheem Thabeet e una seconda scelta 2012.

Rockets ottengono: Derek Fisher, prima scelta 2012
Lakers ottengono: Jordan Hill

Lakers ottengono: Ramon Sessions, Christian Eyenga.
Cavaliers ottengono: Luke Walton, Jason Kapono e la prima scelta 2012.

Nets ottengono: Gerald Wallace.
Blazers ottengono: Mehmet Okur, Shawne Williams e la scelta al draft 2012 protetta nelle prime 3.

Pacers ottengono: Leandro Barbosa.
Raptors ottengono: seconda scelta 2012.

Sixers ottengono: Sam Young.
Grizzlies ottengono: i diritti su Ricky Sanchez.

Warriors ottengono: Andrew Bogut, Stephen Jackson.
Bucks ottengono: Monta Ellis, Kwame Brown , Ekpe Udoh.



mercoledì 8 febbraio 2012

Rookie Report


Dopo il primo mese e mezzo di regular season si può già tracciare un bilancio sull'impatto e sulle performance delle matricole Nba. Provvisorio ovviamente. E pronto ad essere smentito o rafforzato nel corso delle prossime settimane.
La prima scelta Kyrie Irving ha subito preso in mano le redini degli ormai ex derelitti Cavaliers, che grazie al playmaker scuola Duke stanno ritornando ad essere una franchigia che può ambire ad un posto nella post season.
Continua invece la maledizione della scelta numero 2 dopo i vari Turner e Thabeet degli ultimi due anni. Derrick Williams sembrava il più pronto tra tutti i rookie ma invece il suo impatto e il suo rendimento non è stato dei migliori complici un affollamento nel suo ruolo e qualche lacuna difensiva.
Ma i Timberwolves si possono consolare con il "Maravich spagnolo". Sorprendente finora la stagione di Ricky Rubio, il quale è riuscito a guadagnarsi il quintetto base a suon di assist e giocate spettacolari. Se dovesse vincere il premio di Rookie of the Year sarebbe il terzo giocatore scelto nel Draft 2009 ad aggiudicarsi tale riconoscimento dopo Tyreke Evans e Blake Griffin.
Il primo rookie a collezionare una tripla doppia è stato invece Kemba Walker. Non che ci volesse molto per mettersi in mostra in questi Bobcats ma il buon Kemba si sta vendicando di tutti quelli che lo hanno trascurato al Draft.
Non memorabile l'impatto di Jimmer Fredette ma si sta comunque rivelando un giocatore che si può ritagliare uno spazio importante nel panorama Nba.
Non hanno avuto molte possibilità di mettersi in mostra finora Enes Kanter e Jan Vesely, il primo chiuso da molti giocatori del suo stesso ruolo, il secondo purtroppo finito in una squadra senza nè capo nè coda e con un quoziente intellettivo ai minimi storici. Si sta invece pian piano facendo largo nei Sixers Nikola Vucevic.
Tra i giocatori scelti al secondo giro bisogna segnalare l'ala dei Rockets Chandler Parsons, Jon Leuer dei Bucks e i piccoli Andrew Goudelock (Lakers) e Isaiah Thomas (Kings), autori quest'ultimi di ottime prestazioni nelle ultime gare.


LEADER

Kyrie Irving - CLE (29.8 mpg, 18.0 ppg, 5.1 apg, 3.5 rpg e un season high di 32 punti):
il più serio candidato al premio di Rookie of the Year. Giocatore solido, talentuoso e con leadership. Ma da uno come lui ci si aspetta anche qualche assist in più. Ma in questi Cavs a chi dovrebbe passarla?


Ricky Rubio - MIN (34.8 mpg, 11.2 ppg, 9.1 apg, 4.5 rpg, 11 partite finora in doppia doppia):
straordinario il suo impatto nel Minnesota. Sia a livello tecnico, sia a livello emotivo. Coach Adelman ci ha messo poco tempo a consegnargli le chiavi della squadra.

PROMOSSI

Kemba Walker - CHA (28.5 mpg, 12.4 ppg, 3.5 apg, 4.1 rpg, più di una gara sopra i 20 e già una tripla doppia all'attivo):
l'infortunio di Augustin lo ha avvantaggiato nel suo percorso di apprendistato accelerando tale processo. Interpreta a modo suo il ruolo di playmaker, ricorda molto da vicino un Jamal Crawford in versione ridotta.


Brandon Knight - DET (32.0 mpg, 12.5 ppg, 3.4 apg, 3.4 rpg e un season high di 26 punti):
i Pistons hanno puntato forte su di lui. Brandon è andato un pò a corrente alternata ma ha fatto vedere discrete cose. Troppo pochi però 3 assist smazzati di media a partita considerando anche l'elevato minutaggio.


Kawhi Leonard - SAS (23.7 mpg, 7.1 ppg, 4.8 rpg):
si è visto quasi subito catapultato in quintetto in una squadra di vertice come gli Spurs causa il serio infortunio di Ginobili. Non ha fatto sfracelli ma con il suo impegno e la sua determinazione si è guadagnato la fiducia di Popovich.


Markieff Morris - PHO (20.6 mpg, 7.2 ppg, 5.0 rpg, 46% da 3 punti):
il meno quotato dei fratelli Morris si è guadagnato un importante spazio nelle rotazioni dei Suns. Grazie ad energia, rimbalzi e una discreta manina dalla lunga distanza che a Phoenix viene apprezzata sempre.


Jimmer Fredette - SAC (22.1 mpg, 8.7 ppg, il 40% da 3 punti):
finora non si è rivelato nè un fenomeno nè un buco nell'acqua. Ma un buon giocatore destinato a crescere nel corso degli anni.

RIMANDATI

Derrick Williams - MIN (18.0 mpg, 7.3 ppg, 3.8 rpg, solo 2 gare in quintetto base):
più di una partita in doppia cifra nei punti, ma da una seconda scelta con le sue qualità ci si attendeva di più. Da migliorare anche la percentuale dalla lunga distanza (25%).

Enes Kanter - UTA (14.5 mpg, 5.3 ppg, 5.0 rpg, solo 3 volte in doppia cifra nei punti):
non si è potuto mettere molto in luce a causa dell'affollamento nel reparto lunghi dei Jazz.

Bismack Biyombo - CHA (13.7 mpg, 3.3 ppg, 3.6 rpg, 1.4bpg):
come prevedibile ci vorrà qualche anno prima di vederlo adatto ad un palcoscenico Nba. I mezzi atletici e fisici sono notevoli, i fondamentali ancora tutti da affinare.

Alec Burks - UTA (11.2 mpg, 5.5 ppg, 0.6 apg):
ha trovato ancora meno spazio di Kanter, ma per lui i concorrenti nel ruolo di guardia non sono poi così tanti.

Klay Thompson - GSW (16.8 mpg, 6.9 ppg, 1.4 rpg):
si sta riprendendo dopo un inizio difficoltoso, ma può fare di meglio. Tiratore di striscia.


SORPRESE

MarShon Brooks - NJN (29.4 mpg, 14.8 ppg, 4.4 rpg, 5 volte sopra i 20 punti):
favorito dalla pochezza dei Nets ma si sta rivelando un ottimo realizzatore anche in Nba.

Norris Cole - MIA (20.8 mpg, 8.4 ppg, 2.5 apg):
esce dalla panchina per cambiare spesso ritmo e volto alla partita.

Iman Shumpert - NYK (31.3 mpg, 9.9 ppg, 3.5 rpg, 3.5 apg):
è ormai un giocatore fisso nel quintetto base, non un play puro ma in grado di rendersi utile in svariati modi.



mercoledì 11 gennaio 2012

Twitter Times



Lo possiamo definire fenomeno del momento, ma anche mania perchè per alcuni, in effetti, si tratta di una vera e propria mania. Sono quasi 400 i giocatori Nba con un proprio profilo Twitter ed alcuni di loro cinguettano svariate volte al giorno e sono presenti su tale network già da un pò di anni.
Sarà anche una mania ma dobbiamo ringraziare il social network di Jack Dorsey (anche se non lo si può definire un vero e proprio social network, è più un information network) perchè ci ha tenuto informati su quello che stava succedendo durante il periodo del lockout. Una fonte di informazioni e notizie ben più precisa e puntuale di molte testate e giornali.
Ma quali sono le squadre Nba che hanno il maggior seguito su Twitter? 
Eccovi una classifica aggiornata delle squadre con il maggior numero di followers. Quello che salta subito all'occhio è sì la posizione delle varie squadre ma anche la proporzione del numero di seguaci tra i vari team.
I Los Angeles Lakers doppiano letteralmente la seconda (a sorpresa gli Orlando Magic), ed hanno un numero di followers sei volte superiore alla terza, i Miami Heat.
I Cleveland Cavs sono appena fuori dalla Top Ten e sono davanti a franchigie come Clippers, Nuggets, Hawks e Blazers.
Minnesota, Charlotte e Milwaukke invece si confermano i mercati più piccoli dell'intero panorama Nba. Anche su Twitter.


1) @Lakers  2,275,384

2) @Orlando_Magic  1,056,622

3) @MiamiHEAT  370,483

4) @celtics  286,192

5) @chicagobulls  262,519

6) @nyknicks 168,797

7) @dallasmavs  149,400

8) @okcthunder 90,562

9) @spurs  89,340

10) @PhoenixSuns  85,335

11) @cavs  84,533

12) @netsbasketball  74,669

13) @LAClippers  66,740

14) @HoustonRockets  63,116

15) @denvernuggets  62,350

16) @utahjazz  56,157

17) @warriors  55,943

18) @Sixers  55,397

19) @pdxtrailblazers  54,805

20) @raptors  53,010

21) @memgrizz  48,805

22) @detroitpistons  47,419

23) @atlanta_hawks  43,654

24) @SacramentoKings  42,652

25) @hornets  42,417

26) @Pacers  41,717

27) @WashWizards  41,619

28) @MNTimberwolves  40,084

29) @Bobcats  38,742

30) @Bucks  37,922






martedì 3 gennaio 2012

D-Wade on Rubio



La carriera di Ricky Rubio è appena agli inizi, è poco più di un ventenne. Ma ogni qualvolta viene fatto il suo nome la sensazione che ci accompagna è quella di averne sentito parlare da sempre perchè, ricordiamolo, è da quando ha 16 anni che gioca ad alti livelli. Prima nella Liga ACB ed ora nel palcoscenico più illustre, la National Basketball Association.
La sua visione di gioco, la capacità di servire i compagni, il senso del campo e del gioco hanno pochi eguali. Certo, ci sono ancora alcune falle da riempire nel suo gioco, un tiro da fuori che deve diventare più consistente in primis. Ma il ragazzo ha solo 21 anni e tutto il tempo dalla sua parte. Del resto dei miglioramenti si sono già visti in questo iniziale scorcio di stagione, in particolare nel tiro da tre.
Raramente si vede un pubblico Nba andare così in estasi fin da subito per un giocatore di scuola europea. Rubio ha già conquistato tutti al Target Center di Minneapolis, oscurando per il momento l'altro rookie Derrick Williams, seconda scelta assoluta dell'ultimo Draft.

L'investitura ufficiale arriva nientepopodimeno che da Dwayne Wade, che con i suoi Heat ha da poco incontrato i giovani Timberwolves:

"The kid has something. He has that Steve Nash capability. They’ve got a gem in him. He’s going to be great for them.”

Di sicuro gli elogi non si fermeranno qui, e non mancheranno nemmeno le critiche. Ma l'avventura di Ricky Rubio in Nba è appena iniziata e ne sentiremo parlare ancora per molto.

Intanto andate a rileggere un mio post sul play spagnolo in data aprile 2011:
http://rickynash10.blogspot.com/2011/04/rubio-inevitabilmente-nba.html

domenica 25 dicembre 2011

NBA Power Ranking #2



1. OKLAHOMA CITY: I più seri candidati al ruolo di padroni dell'Ovest. Kevin Durant ormai è una vera e propria arma di distruzione di massa. Sarà lui l'Mvp della regular season quest'anno? Molto probabilmente sì se i suoi compagni lo seguiranno e gli daranno il necessario supporto. Da James Harden ci si attende la stagione della definitiva esplosione, il più autorevole candidato al premio di sesto uomo dell'anno. Mentre Westbrook dovrà dimostrare più sale in zucca e meno istinto.
Starting Five: Westbrook, Sefolosha, Durant, Ibaka, Perkins.

2. DALLAS: Lo ammetto, posiziono questi Mavs in seconda posizione solo perchè sono i campioni in carica e hanno Dirk Nowitzi. Le perdite di Chandler e Barea potrebbero rivelarsi sanguinose e letali. Ok è arrivato dai Lakers un pacchetto regalo di nome Odom ma sono curioso di vederlo in un contesto diverso da L.A. e dal Triangolo offensivo. Gli innesti di Vince Carter, Delonte West e Sean Williams non mi convincono. Per fortuna c'è almeno il ritorno dall'infortunio del giovane Beaubois. Il peso sarà comunque tutto sulle spalle teutoniche di Wunder Dirk.
Starting Five: Kidd, Carter (Terry), Marion, Nowitki, Haywood.

3. MEMPHIS: Squadra che vince non si cambia, o almeno si cambia il meno possibile. I Grizzlies lo scorso anno non hanno vinto nulla ma è stata senza dubbio una stagione trionfale. Si presentano al via quest'anno con rinnovate ambizioni, forti di un gruppo che recupera il go-to-guy Rudy Gay e conferma Marc Gasol nel mercato dei free-agent. Shane Battier se n'è andato nella calda Miami ma il team rimane comunque altamente competitivo. O.J. Mayo sembrava destinato ai Pacers ma alla fine è rimasto anche lui alla corte di Coach Hollins. Squadra solida, con molti punti nelle mani e completa in ogni reparto.
Starting Five: Conley, T. Allen, Gay, Randolph, Gasol.

4. L.A. CLIPPERS: Welcome to Lob Angeles. O se preferite Alleywood. L'entusiasmo non mancherà a Los Angeles sponda Clippers. La stagione 2011/12 potrebbe passare alla storia, oltre che per il lockout, anche per il sorpasso cittadino. Un fatto più unico che raro. Si candidano fin da subito al ruolo di Most Improved Team of the Year. Chris Paul fa la differenza come pochi altri giocatori in circolazione, Blake Griffin è prossimo a diventare una superstar del firmamento Nba, DeAndre Jordan è stato riconfermato e sono arrivati dal mercato pure i veterani Billups e Caron Butler.
Starting Five: Paul, Billups (M. Williams), C. Butler, Griffin, D. Jordan.


5. L.A. LAKERS: Work in progress a L.A. dopo l'era Phil Jackson. Una buona posizione nella griglia playoff dipende soprattutto dalle condizioni fisiche di Kobe e Andrew Bynum. Per sostituire Odom sono arrivati due gregari come McRoberts e Murphy. Due combattenti che potranno dare una grossa mano a rimbalzo ma dal talento limitato. Ci si aspetta un contributo maggiore da Steve Blake dopo la deludente ultima stagione. Ormai il buon vecchio Fisher pare essere soltanto un rappresentante dei giocatori e non uno di questi. Occhio a Devin Ebanks, non di certo un fenomeno ma una possibile sorpresa.
Starting Five: Fisher (Blake), Bryant, Ebanks (World Peace), Gasol, Bynum.

6. SAN ANTONIO:  Lo scorso anno hanno concluso con il miglior record ad Ovest per poi essere eliminati al primo turno dai Grizzlies. Quest'anno riconfermarsi in testa sarà molto difficile se non impossibile considerando che i vari Duncan, Ginobili e Parker ogni tanto riposeranno in vista delle partite che contano di più. Sono fondamentalmente la stessa squadra dell'anno scorso, con T.J. Ford al posto di George Hill e il rookie Kawhi Leonard pronto a mettersi in luce. Come sempre in fatto di scelte gli Spurs ci vedono molto lungo e questo ragazzo da San Diego State è stato per me il vero steal of the Draft considerando la posizione in cui è stato scelto. I 35 anni di Duncan e i 34 di Ginobili sono un fardello pesante da sopportare in una stagione ridotta sì ma molto compressa.
Starting Five: Parker, Ginobili, Jefferson, Duncan, Blair.

7. PORTLAND: Hanno messo a segno uno dei migliori colpi di mercato a livello di free agent (Jamal Crawford) ma allo stesso tempo hanno perso uno dei giocatori più talentuosi dell'intera Lega (Brandon Roy). Ma le brutte notizie non finiscono qui. Greg Oden ha subìto un'altra battuta d'arresto sulla strada verso la guarigione e potrebbe non mettere piede in campo nemmeno in questa stagione. Ma i Blazers si possono consolare con la definitiva maturazione di LaMarcus Aldridge, il suo gioco in postbasso e dalla media è uno dei migliori in circolazione, e con l'atletismo di Gerald Wallace e il gioco perimetrale di Wesley Matthews. Senza dimenticare gli eterni Camby e Kurt Thomas.
Starting Five: Felton, Matthews, G. Wallace, Aldridge, Camby (K. Thomas).

8. DENVER: Non hanno un vero e proprio leader come erano stati in passato Billups e Anthony. Le redini della squadra verranno prese in mano, si spera, dal nostro Danilo, pronto per una stagione da protagonista assoluto. Nenè sembrava destinato a lasciare il Colorado, ma alla fine ha giurato fedeltà alle Pepite firmando per 5 anni. Curiosità per il rookie Faried e per il ritorno di Ty Lawson dopo la non trascendentale parentesi a Kaunas.
Starting Five: A. Miller (Lawson), Afflalo, Gallinari, Faried (Koufos), Nenè.

9. UTAH: Una frontline di tutto rispetto con Al Jefferson, Paul Millsap, Derrick Favors, Enes Kanter. C'è molta attesa per gli ultimi due soprattutto. Per verificare i progressi del lungo ex Nets e per scoprire l'impatto del turco. L'acquisto di Josh Howard potrebbe rivelarsi un'ottima aggiunta ma sarà sempre C.J. Miles il giocatore più letale che esce dalla panchina. Un pò carenti a livello di piccoli. Devin Harris, Raja Bell, Jamal Tinsley ed il rookie Alec Burks non sembrano essere a livello dei team più forti.
Starting Five: Harris, Bell (Burks), Hayward, Millsap (Favors), Jefferson (Kanter).

10. HOUSTON: Il mancato arrivo di Pau Gasol ha scombussolato un pò i piani di Coach McHale che ora si ritrova con Jordan Hill (sorprendente in preseason) e Thabeet in posizione di 5 dopo aver rincorso a lungo pure il fratello Marc e il brasiliano Nenè. Senza un vero pivot i playoff sembrano difficili ma il resto della squadra è di buon livello con Luis Scola, Kevin Martin, Kyle Lowry, Chase Budinger, Courtney Lee, Goran Dragic, Terrence Williams e il rookie Marcus Morris.
Starting Five: Lowry, Martin, Budinger, Scola, J. Hill.

11. GOLDEN STATE: Manca sempre qualcosa ai Warriors per poter sperare di lottare per un posto nella postseason. Sono andati a caccia di un lungo durante tutta la prestagione ma alla fine si sono dovuti accontentare di Kwame Brown, sì proprio lui, che è riuscito a strappare un altro contrattone. Il suo procuratore o è un genio, o un prestigiatore, o un illusionista. Brandon Rush e il rookie Klay Thompson sono due buoni esterni che escono dalla panca ma nella Baia di San Francisco i playoff sembrano ancora un miraggio.
Starting Five: Curry, Ellis, D. Wright, Lee, Biedrins.

12. PHOENIX: Finchè c'è Nash c'è speranza si potrebbe dire. Ma gli anni passano anche per il mago canadese e il supporting cast intorno a lui non è di certo di prim'ordine. Grant Hill alla fine è rimasto ignorando le sirene che provenivano dalla Grande Mela e non solo. Hanno firmato Shannon Brown e sono arrivati pure Telfair e Price ma hanno perso Aaron Brooks, in esilio in Cina. Markieff Morris potrebbe sorprendere in positivo. Ma in Arizona c'è aria di ricostruzione.
Starting Five: Nash, Dudley, G.Hill, Frye (M. Morris), Gortat (R. Lopez).

13. NEW ORLEANS: Dalla trade che ha visto coinvolto il loro ex giocatore franchigia ne escono comunque con le ossa meno rotte del previsto. Eric Gordon è un potenziale All Star, Kaman un lungo affidabile, Aminu un buon prospetto. Ma hanno soprattutto acquisito la prima scelta dei Wolves per il 2012. Il futuro pare non essere buio, ma il presente? I co-capitani Chris Paul e David West sono due elementi difficilmente sostituibili nell'immediato.
Starting Five: Jack, E. Gordon, Ariza, Landry, Okafor (Kaman).

14. MINNESOTA: Rick Adelman come Coach è una garanzia ma riuscire a cavare qualcosa di buono fin da subito da questa squadra sembra un pò utopia. Ma dall'allenatore ex Rockets ci si può attendere qualsiasi  cosa, anche il coniglio dal cilindro. Con Derrick Williams, Kevin Love, Michael Beasley, Ricky Rubio e Wesley Johnson il team ha senza dubbio un futuro, bisogna vedere però se avrà anche un presente. Già Ricky Rubio....playmaker titolare dei T-Wolves o possibile flop? Il basket Nba sembra molto più adatto al suo stile di gioco rispetto a quello europeo ma a questo livello non basta saper passare divinamente la palla. Serve anche un minimo di pericolosità offensiva. Staremo a vedere.
Hanno pure un J.J. Barea in più nel motore.
Starting Five: Rubio (Barea), W. Johnson, Beasley, Love, Milicic.

15. SACRAMENTO: Tutto ruota intorno a Tyreke Evans e DeMarco Cousins. Dalle loro gesta dipende in toto la stagione dei Kings che parevano in procinto di abbandonare la capitale della California. Ma tutti gli appassionati non aspettano altro che vedere su un parquet Nba il fenomeno mediatico Fredette. Le prime uscite non sono andate di certo male ma non può essere lui il salvatore della patria.
Starting Five: Evans, Thornton, Salmons, Hickson (Hayes), Cousins.

venerdì 23 dicembre 2011

Nba Power Ranking


Manca poco al Natale e a noi amanti della palla a spicchi d'oltreoceano poco importa dei cenoni o delle feste annesse. Finalmente vedremo di nuovo in campo lo spettacolo più bello del mondo !!!
In attesa di ulteriori botti di mercato proviamo a fare un ranking delle squadre Nba pronte al via, tenendo conto che tutto può comunque cambiare con un semplice scambio di mercato.

Eastern Conference:

1. MIAMI: I Big Two più Bosh (non li considero Big Three) ripartono per una nuova stagione con i favori del pronostico dopo un primo anno di rodaggio e una Finale Nba raggiunta nonostante tutti i detrattori. Ad Est sono i candidati numero uno a raggiungere le Finali. Ma la domanda è sempre la stessa? Hanno questi tre giocatori il necessario supporto? L'asse play-pivot è ancora deficitario ma non sarà raro vedere Lebron in vesti di playmaker aggiunto magari con Shane Battier in campo, l'unico vero acquisto del mercato invernale.
Starting Five: Chalmers, Wade, James, Bosh, Anthony (Haslem).

2. CHICAGO: Non bisognava stravolgere la squadra per migliorarsi. D'altronde avevano ottenuto il miglior record la scorsa stagione grazie soprattutto a D-Rose fresco ora di rinnovo contrattuale. Rip Hamilton è il giocatore ideale per provare a fare meglio dell'anno scorso. Ma Rose dovrà mantenere i livelli da Mvp, Deng dovrà offrire un contributo ancora maggiore ma soprattutto Carlos Boozer dovrà dimostrare di meritarsi il contratto milionario. La sua ultima stagione è stata un pò in chiaroscuro.
Finale di Conference con gli Heat.
Starting Five: Rose, Hamilton, Deng, Boozer, Noah.

3. NEW YORK: Melo Anthony e Amare Stoudemire insieme dall'inizio della stagione. I punti di certo non mancheranno, è in difesa che ci sono stati spesso dolori. Per questo Tyson Chandler è proprio il giocatore che ci voleva. Evitiamo discorsi sulla consistenza del suo contratto. Ormai ciò che ci interessa è quello che potrà dare in campo. E io credo molto, anche se gli verrà richiesto un lavoro extra per coprire le falle dei due sopra. Se Baron Davis starà bene io questi Knicks non li vorrei incontrare nei playoff.
Starting Five: Douglas, Fields, Anthony, Stoudemire, Chandler.

4. BOSTON: A me sinceramente questi Celtics non convincono. Poi ovviamente si parla di campioni, di giocatori abituati ad affrontare difficoltà e salite, uomini veri prima che giocatori di basket. Potrebbero ancora lottare per la terza posizione in griglia se la salute li sorregge. Ma le Finali di Conference sono ben distanti. Bass, Pavlovic, Wilcox e Dooling sono un pò pochino come addizioni. Un in bocca al lupo a Jeff Green.
Starting Five: Rondo, Allen, Pierce, Garnett, J.O'Neal.

5. ORLANDO: I due Richardson come esterni, Nelson come play, Glen Davis al posto di Brandon Bass. Turkoglu, Ryan Anderson, Redick, Wafer e Larry Hughes che escono dalla panchina. Può bastare questo contorno intorno a Dwight Howard? Sì se si vuole raggiungere un buon posto in griglia per i playoff, no se si punta a qualcosina di più.
Starting Five: Nelson, J.Richardson, Q.Richardson, G.Davis, Howard.

6. ATLANTA: Da anni ci si aspetta da questo gruppo un lampo per fare il definitivo salto in alto. Ma la perdita di Jamal Crawford sarà pesante. Chi giocherà come play titolare? Verrà lanciato il giovane Teague o si continuerà a puntare sull'affidabile Hinrich? Se fossimo a fine anni '90 le aggiunte di McGrady e Stackhouse sarebbero da urlo. Purtroppo per loro siamo a fine 2011.
Starting Five: Hinrich (Teague), J.Johnson, M.Williams, J. Smith, Horford.

7. INDIANA: David West insieme a Danny Granger, Tyler Hansbrough e Paul George è già di per sè una bella cosa. Aggiungiamoci gli attesi progressi di Hibbert, la regia di Collison e il sottovalutato innesto di George Hill. I fan dei Pacers avranno diverse ragioni quest'anno per seguire la loro squadra. Che potrebbe anche infastidire Magic e Hawks nella corsa al 5°-6° posto.
Starting Five: Collison, George, Granger, West, Hibbert.

8. PHILADELPHIA: I ragazzini terribili di Doug Collins riusciranno a ripetere le gesta dello scorso anno? La risposta è sì ma non basta. Serve un ulteriore salto di qualità da parte dei nuovi leader della squadra. Holiday e Meeks su tutti. Senza dimenticare gli esperti Iguodala e Brand. Importante la conferma di Thaddeus Young.
Starting Five: Holiday, Meeks, Iguodala, Brand, Hawes.

9. MILWAUKEE: Si giocheranno fino alla fine un posto nei playoff insieme a Pacers e Sixers. Tutto dipenderà dalla salute di Bogut e dalla possibile consacrazione di Jennings apparso un pò troppo sottotono nell'ultima stagione. Aggiungono Dunleavy e Udrih ad un roster già collaudato.
Starting Five: Jennings, Jackson, Dunleavy (Delfino), Gooden, Bogut.

10. DETROIT: Coach Lawrence Frank è un'importante aggiunta per un team che aveva bisogno di un piccolo generale capace di far giocare la squadra con durezza e disciplina. Ma il roster sembra un miscuglio troppo eterogeneo (giovani/vecchi) per poter ambire ad un ritorno nella postseason. Brandon Knight è il playmaker del futuro designato. Ma si attendono miglioramenti soprattutto da Monroe.
Starting Five: Knight, Stuckey (Gordon), Prince (Jerebko), Daye, Monroe.

11. NEW JERSEY: L'infortunio di Lopez è una brutta tegola. Hanno trovato una soluzione tampone prendendo Okur da Utah ma non è ovviamente la stessa cosa. Per ora non hanno firmato nessun free agent che possa ingolosire Deron Williams a firmare un estensione contrattuale. Playoff lontani.
Starting Five: D.Williams, Morrow, S.Williams, Humpries, Okur.


12. TORONTO: Sarà l'anno della definitiva esplosione di Derozan ma non basterà per arrivare ad un record vincente. Bargnani spostato in posizione di 4 potrà essere più incisivo. Ci si aspetta da Amir Johnson dei sensibili miglioramenti.
Starting Five: Calderon (Bayless), Derozan, J.Johnson, Bargnani, Gray (Magloire).


13. WASHINGTON: John Wall farà il definitivo salto di qualità che tutti attendono? Probabilmente sì, ma il resto del team (escluso McGee) è poca cosa per poter ambire ad un posto nei playoff. Interessante sarà vedere anche l'evoluzione di Jordan Crawford. Nick Young ha firmato il rinnovo per un solo anno. Giocherà quindi per il contratto della vita. Ma giocherà per la squadra o per se stesso?
Starting Five: Wall, Crawford (Mack)), Lewis (Young), Blatche, McGee.

14. CLEVELAND: Kyrie Irving e Tristan Thompson sono due rookie meritevoli di attenzioni, soprattutto la prima scelta assoluta. Ma il contorno non è dei migliori. L'aggiunta di Casspi e Erden non sposta gli equilibri.
Starting Five: Irving, Parker, Casspi, Jamison, Varejao.

15. CHARLOTTE: Sarà dura per Coach Silas vincere più di 15 partite con questo team. A meno che Kemba Walker non si riveli un fenomeno. Curiosità per Byombo.
Starting Five: Augustin, Henderson, Maggette, T.Thomas, Diaw.


Per la Western Conference appuntamento alla prossima puntata !!! Stay tuned !!!